Che cosa deve offrire un museo per essere davvero a misura di bambino?
Spesso quando racconto che una delle nostre attività preferite è portare i miei bambini per musei e mostre, mi si guarda con stupore. Ho davanti a me espressioni che sono a metà tra lo stupore e la pietà. Alcuni mi guardano con ammirazione, come se stessi compiendo chissà che impresa, altri con una sorta di pena e compassione.
In realtà andare con i miei bambini a visitare musei e gallerie non è così una tragedia, anzi. Avere la possibilità di recarmi ad una mostra con un piccolo essere umano per mano è forse il modo più interessante di entrarci. Spesso, presi dal nostro giudizio ”adulto”, tralasciamo un mondo, che solo l’occhio libero da preconcetti di un bambino riesce a cogliere.
Se vi ho messo curiosità, vi lascio qui un piccolo elenco delle 5 caratteristiche che secondo me, dovrebbe avere il “perfetto museo a misura di bambino”.
1. Presenza di guide e percorsi dedicati
Un museo che vuole essere a misura di bambino deve studiare tutta una serie di percorsi dedicati per rendere accattivante la visita anche per il pubblico più giovane. Qualsiasi tema tratti un museo, può essere compresa da un bambino. Basta dedicare un percorso di visita, un modo di osservare la mostra che sia appositamente studiato e reso accattivante.
Quante volte mi è capitato di vistare musei decisamente difficili per un pubblico adulto, ma che erano organizzati così bene per i bambini, che, forse, i miei figli si sono appassionati più di me! O, viceversa, musei apparentemente dedicati a loro, ma privi totalmente di attrattiva per un bambino, perché nulla veniva spiegato, o spiegato nel modo sbagliato.
Accanto ai percorsi dedicati, la presenza di guide secondo me è assolutamente necessaria. La guida ha una sua autorevolezza, sa come parlare ai bambini, sa come catturare la sua attenzione, insomma, ad ognuno il suo lavoro.
2. Accessibilità completa a passeggini e carrozzine
Parliamo di necessità pratiche, un museo che vuole essere a misura di bambino deve essere COMPLETAMENTE accessibile anche con le quattro ruote. Non una parte, ma tutto il museo.
Non è più accettabile che nel 2021, ci siano strutture che presentino ancora barriere architettoniche. Non è possibile che un genitore si senta costretto a rinunciare ad una parte o alla totalità di una visita se non accetta di caricarsi sulle spalle il passeggino di proprio figlio.
3. Presenza di spiegazioni per bambini accanto alle didascalie per adulti
Non è detto che noi genitori siamo preparati su qualsiasi argomento, anzi, spesso cogliamo l’occasione di accompagnare i nostri bambini al museo per un bel ripasso su argomenti risalenti a parecchi anni fa. In questo caso, per me, è fondamentale trovare all’interno di un museo a misura di bambino, didascalie scritte apposta per loro. Semplici, studiate per la comprensione dei più piccoli, senza che un genitore debba fare i salti mortai in improbabili e, spesso poco corrette, spiegazioni. Allo stesso tempo, la visita è un momento anche per noi adulti, non deve diventare un parco giochi esclusivo, ma un momento per la famiglia nel suo insieme. Non possono mancare quindi anche gli spazi di approfondimento un po’ più completi.
4. Punti d’appoggio e spazi dedicati al cambio e allattamento
Altro nodo fondamentale sono gli spazi dedicati al cambio e all’allattamento, che devono essere ben indicati e tenuti in ordine. Siamo un po’tutti stufi di trovare questi fasciatoi tenuti in condizioni pessime se non addirittura mancanti.
Mi è capitato in un noto museo di trovare il punto di cambio prima dell’ingresso, cioè, se devo cambiare mio figlio devo uscire dal museo?
Altro punto dolente sono i punti di allattamento. Io credo che di debba rispettare la necessità di una mamma che ha bisogno di un punto tranquillo per allattare il proprio figlio, anche fuori dagli sguardi curiosi di chi passa. A volte basta davvero poco per organizzare una piccola saletta con una poltrona. Credetemi, il punto allattamento l’ho visto praticamente quasi solo all’Ikea e in poche strutture d’eccellenza.
5. Interattività e gioco
Per ultimo, ma non per importanza, ritengo che in un museo moderno, che voglia essere davvero accattivante per il pubblico dei più piccoli debba puntare assolutamente sull’interattività.
Il gioco, l’esperimento, l’interazione sono i passaggi con cui si apprende più facilmente. Si memorizza meglio, si comprendono le leggi di fisica e chimica. L’attenzione di un bambino è spesso difficile da ottenere se gli si dice ” non toccare, non fare nulla, ascolta solamente” ma se gli si dice ” ora tocca a te, prova tu” vedrete che difficilmente si dimenticherà di quest’esperienza.
Queste sono solo alcune delle caratteristiche che vorrei tanto vedere nei musei che vogliono avvicinarsi al mondo dei più piccoli.
So perfettamente che non è facile cambiare realtà molto complesse, strutturate secondo criteri rigidi dovuti all’importanza delle collezioni che ospitano. Però sto anche osservando che sempre di più si inizia ad avvicinarsi al modello che ho immaginato. Ci sono piccole realtà che stanno facendo davvero tanti sforzi in questa direzione e i risultati sono davvero ottimi!
Quindi, cari genitori, non avete più scuse, cercate le strutture che offrono una o tutte queste caratteristiche, esistono! Quando sarà nuovamente possibile, lasciate perdere i giri ai centri commerciali, spegnete quella maledetta tv, e portate i vostri bambini in un museo. Non sarà una tragedia, non è da pazzi. Se voi sarete i primi a mostrare interesse e curiosità, credetemi, farete un regalo meraviglioso ai vostri figli.
Vi lascio il link al racconto di alcuni dei nostri musei preferiti: